Regole italiane di catalogazione
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4.8.3. Impronta per le pubblicazioni antiche
Per le pubblicazioni antiche si considera elemento identificativo l’impronta, che si può riportare quando si ritiene opportuno. L’impronta, secondo le norme attualmente in uso[1], consiste di 4 gruppi di 4 caratteri rilevati in punti predeterminati della pubblicazione, seguiti da un numero o lettera che indica la fonte del terzo e quarto gruppo di caratteri, dalla data di pubblicazione e da una lettera che indica come la data stessa si presenta. Per le pubblicazioni in più unità o parti si rileva l’impronta di ciascuna.
- Impronta: A-n- t.h. 2.me rono (3) 1742 (R)
- Impronta: eeen a.a- a-ba meha (3) 1527 (A)
- Impronta: .554 4539 .2.2 **** (3) 1516 (R)
- Impronta: i.I. dime u-n- ona. (S) 1584 (Q)
Note
- Salta ↑ Per le modalità di rilevazione e registrazione dell’impronta vedi la Guida alla catalogazione in SBN. Libro antico, Roma : ICCU, 1995, p. 15-25. Le norme sono disponibili anche sul sito di EDIT16 : censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo, http://edit16.iccu.sbn.it/web_iccu/info/it/Impronta.htm.