Reicat/Introduzione/0.5/0.5.1: differenze tra le versioni
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− | Le norme si rivolgono in primo luogo a cataloghi di istituti italiani o che comunque | + | Le norme si rivolgono in primo luogo a cataloghi di istituti italiani o che comunque adottano la ''lingua italiana'' come lingua preferita o di lavoro. |
Come sistema di scrittura preferito prevedono quindi l’''alfabeto latino'', comprese lettere modificate e segni speciali in uso nelle diverse lingue o per la traslitterazione o trascrizione da altre scritture, se disponibili (cfr. il [[Reicat/Parte I/Capitolo 2/2.5|par. 2.5]]). | Come sistema di scrittura preferito prevedono quindi l’''alfabeto latino'', comprese lettere modificate e segni speciali in uso nelle diverse lingue o per la traslitterazione o trascrizione da altre scritture, se disponibili (cfr. il [[Reicat/Parte I/Capitolo 2/2.5|par. 2.5]]). | ||
− | Istituti che utilizzano un’altra lingua come lingua preferita (p. es. perché rivolti a un’utenza non italofona) la sostituiranno all’italiano quando le norme indicano una preferenza linguistica. Per istituti che intendano utilizzare due o più lingue (o scritture) in maniera tendenzialmente paritaria (p. es. biblioteche istituzionalmente bilingui) vedi il [[Reicat/Introduzione/0.5/0.5.4|par. 0.5.4]]. | + | Istituti che utilizzano un’altra lingua come lingua preferita (p.es. perché rivolti a un’utenza non italofona) la sostituiranno all’italiano quando le norme indicano una preferenza linguistica. Per istituti che intendano utilizzare due o più lingue (o scritture) in maniera tendenzialmente paritaria (p.es. biblioteche istituzionalmente bilingui) vedi il [[Reicat/Introduzione/0.5/0.5.4|par. 0.5.4]]. |
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- Il titolo di questa voce non è corretto per via delle caratteristiche del software MediaWiki. Il titolo corretto è Regole italiane di catalogazione.
0.5.1. Lingua e scrittura del catalogo
Le norme si rivolgono in primo luogo a cataloghi di istituti italiani o che comunque adottano la lingua italiana come lingua preferita o di lavoro.
Come sistema di scrittura preferito prevedono quindi l’alfabeto latino, comprese lettere modificate e segni speciali in uso nelle diverse lingue o per la traslitterazione o trascrizione da altre scritture, se disponibili (cfr. il par. 2.5).
Istituti che utilizzano un’altra lingua come lingua preferita (p.es. perché rivolti a un’utenza non italofona) la sostituiranno all’italiano quando le norme indicano una preferenza linguistica. Per istituti che intendano utilizzare due o più lingue (o scritture) in maniera tendenzialmente paritaria (p.es. biblioteche istituzionalmente bilingui) vedi il par. 0.5.4.
Per il trattamento di altre lingue e scritture vedi i punti successivi.