Reicat/Parte III/Capitolo 16/16.1

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16.0. Definizione e ambito di applicazione 16.2. Elementi del nome e loro ordine
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16.1. Scelta del nome

L’intestazione uniforme per un ente si basa sul nome con il quale l’ente stesso è generalmente identificato. Può trattarsi della denominazione ufficiale, di una sua variante o di un altro nome abitualmente usato dall’ente stesso, o di un’espressione d’uso corrente o convenzionale, in forma estesa, abbreviata o in sigla.

Il nome con cui un ente è generalmente identificato è di norma quello che l’ente stesso usa o adotta per le sue opere e si determina sulla base delle sue pubblicazioni nella lingua originale. Tra le pubblicazioni di un ente sono comprese quelle alle quali l’ente ha comunque collaborato o contribuito o che includono documenti o prodotti della sua attività. Per le opere nelle quali non è utilizzato il linguaggio (musicali, grafiche, etc.) si tiene conto del nome che compare nelle pubblicazioni nella lingua del paese in cui l’ente opera o ha sede. In alcuni casi si tiene conto anche della forma generalmente usata in repertori e altre opere di consultazione.

Se un ente è indicato nelle sue pubblicazioni con nomi diversi o in forme diverse, o è comunque identificato con più nomi, per l’intestazione uniforme:

  1. si sceglie, di norma, il nome o la forma usati più frequentemente (forma prevalente) (par. 16.1.1);
  2. tra forme varianti del nome (in lingue o scritture diverse o con variazioni grammaticali o grafiche) si seguono i criteri di preferenza indicati nel par. 16.1.2.

Ulteriori indicazioni sono fornite per:

  1. gli enti subordinati o collegati ad altri (par. 16.1.3);
  2. gli enti territoriali e i loro organi (par. 16.1.4);
  3. gli enti religiosi (par. 16.1.5);
  4. i congressi, le esposizioni e altri enti a carattere occasionale (par. 16.1.6).

Per gli elementi del nome e il loro ordine nell’intestazione vedi il par. 16.2.

Dalle forme non adottate si fa rinvio (par. 16.4.1).