Reicat/Parte II/Capitolo 13

Da GuidaSBN.
Versione del 10 giu 2017 alle 19:49 di Sannita (Discussione | contributi) (top: correzioni varie)

(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Home > Reicat > Parte II > Capitolo 13
12. Opere contenute nella pubblicazione e assegnazione dei titoli uniformi
Il titolo di questa voce non è corretto per via delle caratteristiche del software MediaWiki. Il titolo corretto è Regole italiane di catalogazione.

13. Accesso da altri titoli

Devono costituire elementi di accesso, oltre a uno o più titoli uniformi, secondo le norme precedenti, e al titolo principale della pubblicazione, altri titoli che offrano una utile via di ricerca:

  1. titoli differenti dal titolo principale, o sue varianti, che figurano in altre parti in evidenza della pubblicazione (altri frontespizi, copertina, dorso, occhietto, etichetta, contenitore, custodia, etc.) (par. 4.1.1.7 A);
  2. varianti del titolo nelle pubblicazioni in più unità (par. 4.1.1.7 B);
  3. il titolo alternativo (par. 4.1.1.2), se è usato anche da solo per fare riferimento all’opera;
  4. i titoli paralleli o, se sono tre o più, almeno quelli nelle lingue più diffuse (par. 4.1.4.1);
  5. il complemento del titolo (par. 4.1.2), quando consiste nello sviluppo della sigla che costituisce il titolo (o ne fa parte) o quando potrebbe venire considerato o ricercato come titolo principale;
  6. espressioni che precedono il titolo o lo introducono, o pretitoli, quando potrebbero venire considerati come parte del titolo o come titolo principale (par. 4.1.1.1 E, 4.1.2.3 e 4.6.1.1 B);
  7. una parte del titolo successiva alla prima o alle prime parole (titolo interno), quando per il suo maggiore rilievo grafico o per il carattere introduttivo delle prime parole potrebbe venire considerata come titolo principale (par. 4.1.1.1 D);
  8. possibili varianti grafiche del titolo: p.es. titoli con grafie antiche o alternative, parole che possono essere unite o staccate, trascrizioni diverse di caratteri speciali, simboli e segni non alfabetici o particolarità grafiche (par. 2.5), oppure traslitterazioni o trascrizioni diverse in scrittura latina (par. 2.4 e Appendice F);
  9. i titoli composti da un titolo comune e uno o più titoli dipendenti, anche quando nella descrizione il titolo comune è seguito da complementi o indicazioni di responsabilità (par. 4.1.1.3, 4.1.2.5 C e 4.1.3.6 D);
  10. il titolo di una parte di un’opera pubblicata autonomamente, o di una sottocollezione o sezione, quando non è generico e nella descrizione (par. 4.1.1.3 e 4.6.1.2) o nel titolo uniforme (par. 9.1.4) è preceduto dal titolo complessivo;
  11. i titoli delle opere che seguono la prima nelle pubblicazioni prive di un titolo d’insieme (par. 4.1.1.5).

Devono costituire elementi di accesso anche i titoli di collezione e, analogamente a quanto sopra indicato, le loro varianti o forme alternative.

Questi titoli o varianti del titolo possono prendere la forma di titoli di rinvio al titolo uniforme o di elementi di accesso alle registrazioni bibliografiche interessate, o venire registrati sia nell’una sia nell’altra veste (cfr. i par. 9.0.3 e 9.6.1).

Non è necessario creare ulteriori accessi da forme varianti che vengono ordinate in modo identico o hanno identico valore per la ricerca (p.es. La Bibbia rispetto a Bibbia, MASH rispetto a M*A*S*H).