Regole italiane di catalogazione

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9.3. Qualificazioni e altri elementi usati per distinguere titoli identici 9.5. Titoli collettivi uniformi

9.4. Aggiunte convenzionali al titolo uniforme[1]

Per distinguere e ordinare le diverse espressioni o famiglie di espressioni (versioni, traduzioni, etc.) di un’opera, al titolo uniforme che identifica l’opera stessa possono essere aggiunte, nel seguente ordine:

  1. per le opere musicali, l’indicazione che nella pubblicazione è presentata una elaborazione (trascrizione, riduzione, etc.) dell’originale o, quando musica e testo sono dello stesso autore, che vi è contenuto soltanto il testo (par. 9.4.1);
  2. l’indicazione della lingua (o delle lingue) della pubblicazione, se diversa da quella originale dell’opera o se esistono versioni originali in più lingue (par. 9.4.2);
  3. l’indicazione che nella pubblicazione l’opera è presentata in un mezzo o forma di realizzazione diverso da quello originale (audioregistrazione di un testo scritto, audio o videoregistrazione di un’opera musicale, etc.) (par. 9.4.3);
  4. l’indicazione che la pubblicazione comprende solo alcune parti o brani dell’opera (par. 9.4.4).

Queste aggiunte sono facoltative[2]. Se ne consiglia l’uso per i titoli uniformi che danno accesso a un numero elevato di registrazioni bibliografiche (la Bibbia, i classici e altre opere frequentemente ripubblicate o disponibili in varie forme, etc.).

Per distinguere e ordinare più registrazioni con uno stesso titolo uniforme, quando vi siano esigenze particolari, possono essere aggiunti anche l’anno di pubblicazione ed eventuali altri elementi utili a distinguere edizioni diverse (par. 9.4.5).

Le aggiunte seguono il titolo uniforme, con le eventuali qualificazioni, e vengono racchiuse tra parentesi tonde[3]. Più aggiunte vengono separate da un punto e virgola ( ; ), preceduto e seguito da uno spazio, dentro un’unica coppia di parentesi.

Note

  1. Salta Vedi la nota al par. 9.0.4.
  2. Salta Le relative norme sono formulate in forma prescrittiva, così da distinguere le regole da seguire quando si adoperano queste aggiunte dalle indicazioni che sono anche in questo caso opzionali. È possibile, comunque, utilizzare solo alcuni tipi di aggiunte (p.es. solo l’indicazione della lingua). Si ricorda inoltre che gli elementi considerati in questo paragrafo possono essere usati anche, o in alternativa, come elementi di selezione (par. 0.4.4).
  3. Salta Il segno di punteggiatura indicato, in mancanza di una convenzione internazionalmente accettata, non è prescrittivo.