Regole italiane di catalogazione
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3.4. Fonti complementari della fonte primaria
3.4 A. Per fonti complementari della fonte primaria si intendono le parti in evidenza nelle quali figurano abitualmente, nei diversi tipi di pubblicazioni, informazioni analoghe o supplementari a quelle presenti nella fonte primaria. Le fonti complementari possono non essere presenti e possono avere evidenza maggiore o minore rispetto alla fonte primaria (p.es. in un libro, di solito, la copertina ha maggiore evidenza del frontespizio e il verso del frontespizio ha minore evidenza).
Non si considerano comunque tra le fonti complementari componenti o indicazioni che non facciano parte della pubblicazione alla sua origine, come è stata pubblicata (p.es. copertine non editoriali).
3.4 B. Sono fonti complementari per libri e opuscoli a stampa, in ordine di preferenza:
- i preliminari, ossia le pagine che precedono la prima pagina del testo (o della prefazione, del sommario, etc.): comprendono l’occhietto e il suo verso, il verso del frontespizio e, in alcuni casi, il recto della carta che segue il frontespizio, se reca informazioni analoghe a quelle che compaiono di solito sul verso del frontespizio;
- la copertina, compresi il dorso, la parte posteriore (“quarta di copertina”) ed eventuali risvolti, e, se presenti, la sopraccoperta, la custodia o altri contenitori;
- il colophon (o la pagina o parte di pagina che contiene l’indicazione della stampa).
Sono compresi tra i preliminari eventuali altri frontespizi non scelti come fonte primaria (par. 3.2.3) e, quando la copertina è utilizzata come sostituto del frontespizio, il suo verso (par. 3.2.1.2 B).
Non sono compresi tra le fonti complementari per le pubblicazioni monografiche l’intitolazione e il titolo corrente.
Per le pubblicazioni periodiche o seriali sono fonti complementari anche la testata, l’intitolazione, la gerenza, la pagina del sommario ed eventuali altre pagine redazionali o editoriali, il titolo corrente.
Per le pubblicazioni a stampa costituite da un solo foglio, non piegato come in un fascicolo, vedi il par. 3.2.1.2 A.
Le fonti complementari si utilizzano nell’ordine sopra indicato. Tra i preliminari si preferisce la pagina contro il frontespizio all’occhietto e questo al verso del frontespizio; si preferisce la parte anteriore della copertina al dorso e questo alla parte posteriore, l’esterno alla parte interna e la copertina stessa alla sopraccoperta e alla custodia.
3.4 C. Sono fonti complementari per la musica a stampa, in ordine di preferenza:
- i preliminari, come indicato per i libri a stampa,
- la prima pagina di musica,
- la copertina, come indicato per i libri a stampa,
- il colophon, come indicato per i libri a stampa.
3.4 D. Sono fonti complementari per i materiali d’altro genere, in ordine di preferenza:
- le parti della pubblicazione dedicate a presentare informazioni su di essa che siano leggibili a occhio nudo sul supporto (p.es. diciture riportate in evidenza o graficamente distinte dal contenuto, etichette), con preferenza per quelle che compaiono preliminarmente al contenuto rispetto a quelle che compaiono al termine;
- le parti dedicate a presentare informazioni sulla pubblicazione in un contenitore staccato (p.es. una cartella, scatola, busta o custodia), compresi i fogli o fascicoli inseriti in esso e visibili dall’esterno, o il piedistallo e l’intelaiatura nel caso di globi e oggetti analoghi;
- fascicoli, fogli o altra documentazione allegata;
- per le pubblicazioni che richiedono l’impiego di un’apparecchiatura, in subordine ai punti precedenti o quando non esistano fonti leggibili a occhio nudo, le parti della pubblicazione dedicate a presentare informazioni su di essa, con preferenza per quelle che compaiono direttamente (p.es. schermate di apertura o di avvio) rispetto a quelle che devono essere visualizzate appositamente (p.es. pagine di crediti o altre informazioni a cui si accede tramite un menu o un collegamento), e per quelle che compaiono preliminarmente al contenuto rispetto a quelle che compaiono al termine (p.es. per i “titoli di testa” rispetto ai “titoli di coda”).
Nel caso di allegati o altra documentazione a stampa occorre prestare attenzione alla possibilità che alcune delle informazioni che vi compaiono (p.es. un’indicazione di edizione, il luogo di pubblicazione o la data) si riferiscano al materiale a stampa stesso e non alla componente principale della pubblicazione (disco, globo, etc.).