Reicat/Parte I/Capitolo 4/4.7/4.7.0

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4.7.1. Note relative al titolo e alle responsabilità
Il titolo di questa voce non è corretto per via delle caratteristiche del software MediaWiki. Il titolo corretto è Regole italiane di catalogazione.

4.7.0. Indicazioni generali

4.7.0.1. Elementi dell’area delle note

L’area può comprendere una o più note e si omette quando non vi sono informazioni da indicare. Le note possono comprendere qualsiasi informazione che si ritenga utile fornire e non sia stata inclusa nelle altre aree (p.es. perché ricavata da fonti diverse da quelle prescritte o non rientrante nei loro elementi).

Le note sono facoltative, salvo quando prescritte dalle norme per le singole aree ed elementi o da quelle che seguono.

4.7.0.2. Fonti d’informazione prescritte

Gli elementi dell’area si possono ricavare da qualsiasi fonte, interna o esterna alla pubblicazione. Non si usano parentesi quadre, salvo quando si riporta un dato che le richiede (p.es. nella citazione dei dati di pubblicazione di un’edizione precedente non sottoscritta).

4.7.0.3. Formulazione

Le note sono formulate dal catalogatore, in italiano, in maniera il più possibile concisa e chiara, impiegando espressioni uniformi per situazioni analoghe. Si usano le abbreviazioni indicate nelle norme generali o per le singole aree (vedi l’Appendice A).

Informazioni trascritte da una fonte particolare, di norma precedute dall’indicazione della fonte stessa, si riportano come prevedono le norme generali e quelle relative all’elemento citato (p.es. un’indicazione di edizione). Di conseguenza, informazioni ricavate dalla pubblicazione sono trascritte in nota come si presentano (p.es. in una lingua straniera) quando sono precedute dall’indicazione della fonte (p.es. In copertina: o Sul contenitore:), mentre vengono formulate in italiano, in maniera uniforme, se non sono precedute dall’indicazione della fonte.

Le note si dispongono, di norma, nell’ordine in cui sono presentate nei paragrafi che seguono. Per note dello stesso tipo si segue possibilmente l’ordine delle aree e degli elementi a cui si riferiscono o un ordine logico.

Più note possono essere combinate in una nota unica, quando si ritiene opportuno (p.es. se riguardano uno stesso elemento o più variazioni con la stessa decorrenza); informazioni distinte si separano in genere con un punto e virgola (non preceduto da spazio).

Riproduzione dell’edizione del 1977, data che figura sul frontespizio
(cfr. i par. 4.7.2.3 e 4.7.4 D)
Trimestrale; dal 1918 bimestrale; dal 1981 quadrimestrale
(cfr. il par. 4.7.1.2)
Dal 1999 sottotitolo: rivista di storia delle istituzioni; editore: Bologna : Il Mulino
(cfr. i par. 4.7.1.13 A e 4.7.4 B)

4.7.0.4. Punteggiatura convenzionale

4.7.0.4 A. Le note sono separate l’una dall’altra da un punto.

Prima nota. Altra nota. Altra nota

4.7.0.4 B. Se all’interno di una nota si riportano più elementi di descrizione li si separa, per quanto possibile, con i segni di punteggiatura convenzionali (esclusi il punto, che si sostituisce di norma con una virgola, e la lineetta, che si omette).

In testa al frontespizio: Associazione dei musei di Cogne = Association des musées de Cogne
Titolo del floppy disk: Progetto Anecdota : dimostrativo della base dati
Contiene: Le smanie per la villeggiatura ; Le avventure della villeggiatura ; Il ritorno dalla villeggiatura
Continuazione di: Annali / Istituto Giangiacomo Feltrinelli
Dal vol. 4: [Firenze] : Giunta regionale toscana ; Scandicci : La nuova Italia; dal vol. 6: [Firenze] : Giunta regionale toscana ; Milano : Editrice bibliografica

4.7.0.5. Indicazione di variazioni nelle pubblicazioni in più unità

Nelle note che informano della variazione di uno o più elementi tra le parti di una pubblicazione in più unità (cfr. p.es. i par. 4.1.2.6 B, 4.1.3.8 B e 4.4.2.4), di norma, si riporta il dato variante preceduto dall’indicazione delle unità cui la variazione si riferisce. Se le unità sono pubblicate in successione si indica da quale decorre la variazione.

La variazione, tuttavia, si può indicare in forma generica:

  1. se i dati specifici delle singole unità sono riportati nelle relative descrizioni (par. 5.2), oppure
  2. se le variazioni sono numerose e non si ritiene necessario riportarle dettagliatamente.

La decorrenza della variazione (o comunque il dettaglio delle unità interessate dalla variazione) si indica di norma:

  1. per le pubblicazioni monografiche tramite la numerazione dei volumi (o altre unità);
  2. per le pubblicazioni periodiche o seriali tramite il solo anno solare di riferimento (senza indicazione del volume, fascicolo, etc.), se sufficiente, o tramite la sola numerazione, in mancanza di un’indicazione cronologica; se non è sufficiente l’indicazione dell’anno (p.es. perché la variazione decorre da un fascicolo successivo al primo dell’annata) si indica tramite la numerazione completa, nella forma prescritta per l’area 3 (par. 4.3C).

La decorrenza della variazione si può omettere se non è nota o facilmente accertabile.

Dal vol. 6: ...
Dal 1993: ...
(la variazione decorre dal n. 1 dell’anno 11 (1993) ed è quindi sufficiente indicare l’anno solare)
Dal 2000: ...
(la variazione decorre dal n. 41, primo del 2000; non esiste una numerazione di annate o volumi, ma solo quella progressiva dei fascicoli)
Dall’anno 2, n. 2 (feb. 1995) sottotitolo: ...
Il formato varia
(indicazione in forma generica)

4.7.0.6. Indicazione di relazioni con altre pubblicazioni

Nelle note che informano di relazioni tra la pubblicazione descritta e altre pubblicazioni (p.es. la pubblicazione originale nella descrizione di una traduzione, o il titolo precedente o successivo per un periodico che abbia cambiato titolo) si riportano, di norma, i soli dati necessari a individuare la pubblicazione citata: in genere il titolo, accompagnato da altri elementi se indispensabili, con i dati di pubblicazione nel caso delle riproduzioni.

Nei sistemi che lo permettono la nota può essere affiancata o sostituita da un collegamento alla registrazione della pubblicazione in relazione. La nota non dovrebbe essere sostituita dal collegamento, però, se questo non permette di specificare la natura della relazione (p.es. se non permette di specificare che la pubblicazione collegata è la continuazione di quella descritta, o viceversa) o, quando necessario, la sua decorrenza o le unità interessate.