Norme musica non pubblicata/Introduzione/0.3/0.3.2

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0.3.1 Library Reference Model (IFLA LRM) 0.3.3 Records in Contexts (ICA RiC-CM)
Il titolo di questa voce non è corretto per via delle caratteristiche del software MediaWiki. Il titolo corretto è Norme di catalogazione delle risorse musicali non pubblicate.

0.3.2 Applicazione del modello LRM alla distribuzione di risorse musicali in formato elettronico

Il modello IFLA LRM si sofferma sulle problematiche relative alla distribuzione online di file digitali nel paragrafo 5.3 - Modelling of online distribution (Modellizzazione della distribuzione online):

“I processi produttivi formano una parte intrinseca di una manifestazione. Nel caso di manifestazioni che si intendono distribuire online, come file scaricabili o media in streaming, il processo produttivo consiste in una specificazione di azioni che avranno luogo una volta avviate dall’azione dell’utente finale.
“Ne risulta che il piano produttivo implicherà aspetti che non sono pienamente specificati, in quanto non sono sotto il controllo diretto del produttore, come p.es. lo specifico mezzo di immagazzinamento digitale su cui un file online è scaricato da utenti finali diversi. Questo è anche il caso del print on demand, dove il produttore non può controllare, per esempio, il colore della carta che l’utente finale userà per fare la stampa. Qualunque mezzo di immagazzinamento venga usato, i file scaricati sono istanze della stessa manifestazione del file online.
“Questi processi, a rigor di logica, producono diversi stati di una manifestazione, e anche espressioni leggerissimamente varianti, quando il software di gestione dei diritti digitali modifica il file nel momento in cui viene scaricato sul dispositivo dell’utente finale.
“Quanto alla pubblicazione digitale, il processo di acquisizione non è tanto associato alla produzione di esemplari fisici, quanto alla duplicazione del contenuto della manifestazione (eventualmente con alterazioni, p.es. l’aggiunta di un file o di metadati che dichiarano specifici diritti e identificano l’acquirente di un “oggetto digitale” – in questo caso, a rigor di logica, l’intero processo dovrebbe considerarsi risultare nella creazione di una nuova, distinta manifestazione). Tuttavia non sarebbe pratico, e non andrebbe incontro ai bisogni dell’utente, considerare tutti gli “oggetti digitali” distinte manifestazioni singolette.
“Se occorre, in una data implementazione, identificare e descrivere specifici "oggetti digitali" come tali, è possibile sviluppare un’estensione del modello IFLA LRM di base. Tale estensione potrebbe tener conto delle caratteristiche specifiche degli oggetti digitali, definendo un’entità esemplare digitale a un livello intermedio tra le entità manifestazione ed esemplare. In tale estensione esemplare è interamente un’entità fisica, mentre esemplare digitale è sostanzialmente un file o un pacchetto di file che contiene il contenuto complessivo di una manifestazione e che può essere alterato (durante o dopo il processo di acquisizione), con l’aggiunta di particolari formulazioni di diritti e proprietà, ulteriori annotazioni, degradazioni dell’octet stream, ecc.”[1]

Queste norme non applicano il concetto di esemplare digitale, ma considerano anche il fatto che per una risorsa non pubblicata in formato elettronico si presentano le stesse problematiche. In primo luogo il concetto di manifestazione singoletta si applica solo al file che viene generato. Quando questo viene trasmesso per via telematica (per esempio per posta elettronica), pur non subendo modificazioni nel contenuto, nell’hash o nell’impronta digitale (cfr. il par. 4.8.0.1) sarà ovviamente duplicato e vedrà necessariamente cambiare la data di salvataggio nel momento in cui sarà scaricato sul dispositivo di ogni utente finale, così come accade ogniqualvolta viene copiato o salvato nuovamente.

Questo non ne modifica la natura di risorsa non pubblicata, ma cambia, e in modo piuttosto evidente, la tradizionale visione delle risorse non pubblicate come unica, così come del resto accade per le stampe ottenute da file digitali, ma anche per le riproduzioni fotostatiche o fotografiche delle risorse non pubblicate di musica notata, o per le duplicazioni di registrazioni sonore o audiovisive.

Note

  1. Production processes form an intrinsic part of a manifestation. In the case of manifestations that are intended to be distributed online, such as downloadable files, streaming media, the production process consists of a specification of actions that will take place once triggered by an action by the end-user. As a result, the production plan will involve aspects that are not fully specified as they are not under the direct control of the producer, such as the specific digital storage media onto which an online file is downloaded by different end-users. Whatever storage media is used, the downloaded files are instances of the same manifestation as the online file. This is the case also for printing on demand, where the producer cannot control, for example, the colour of paper that the end-user will use to make the printout. These processes, strictly speaking, result in variant states in a manifestation, and even in very slightly variant expressions, when digital rights management software modifies the file as it is being downloaded to the end-user's device. When it comes to digital publishing, the acquisition process is not so much associated with the production of physical items, as with the duplication of the content of the manifestation (possibly with alterations, e.g., the addition of a file or metadata stating specific rights and identifying the acquirer of a “digital item” – in that case, strictly speaking, the whole process would be considered to result in the creation of a new, distinct manifestation). However, it would be impractical, and not meet user needs, to regard all “digital items” as distinct singleton manifestations. If there is a need, in a given implementation, to identify and describe specific “digital items” as such, an extension to the basic LRM model could be developed. Such an extension could account for the specific characteristics of digital objects, by defining a digital item entity at an intermediate level between the manifestation and item entities. In such an extension, item is entirely a physical entity, while digital item is basically a file or a package of files that aggregates the overall content of a manifestation and that may be altered (at the acquisition process or afterwards, by the addition of particular statements of rights and ownership, further annotations, degradations of the octet stream, etc.)”.