Guida antico/Descrizione/Collezioni/Aree ed elementi della descrizione

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3 Aree ed elementi della descrizione

Codici di qualificazione bibliografica (Tipo di data)[1]

Per le collezioni il codice del Tipo di data è:

  • B (collezione spenta)
In Data1 si indica l’anno di inizio della pubblicazione, certo o probabile; in Data2, l’anno di conclusione della pubblicazione, certo o probabile.
Se l’anno di inizio o di conclusione è incerto l’ultima o le ultime due cifre sono sostituite da un punto.
Si riportano di seguito alcune esemplificazioni:
Tipo data B, data1 1783 data2 1789
Commento redazionale: Collezione iniziata nel 1783 e conclusa nel 1789; nell’area della pubblicazione: 1783-1789 oppure [1783]-1789 oppure 1783-[1789] oppure [1783?]-1789 oppure 1783-[1789?]
Tipo data B, data1 1810 data2 1875
Commento redazionale: Collezione iniziata presumibilmente tra il 1810 e il 1815 e conclusa nel 1875; nell’area della pubblicazione: [181.]-1875

Area del titolo e dell’indicazione di responsabilità

Titolo proprio

Il titolo proprio della collezione è registrato nella forma in cui compare nella risorsa nella fonte prescritta.

I termini generici che precedono il titolo (Collana, Collezione, Serie, etc.) non si considerano farne parte se non c’è un legame grammaticale. La forma non scelta deve costituire un elemento di accesso (vedi Collegamenti, C8D).

Sigle, numerali o altri simboli presenti nel titolo si trascrivono come si presentano. La forma non scelta deve costituire un elemento di accesso (vedi Collegamenti, C8D).

*Collana degli antichi storici greci volgarizzati
*Collezione di poeti burleschi antichi e moderni
*Parnaso degl’italiani viventi

Titolo di collezione non presente nella risorsa

Il titolo di collezione non presente nella risorsa, ma reperibile in fonti esterne, si collega comunque alla notizia segnalandone la fonte in area 7.

Titoli paralleli

Se il titolo della collezione appare nella fonte prescritta in più di una lingua, i titoli paralleli presenti sulla fonte prescritta vanno riportati di seguito al titolo proprio, preceduti da spazio segno di uguale spazio ( = ), garantendo, se lo si ritiene opportuno, i relativi accessi (vedi Collegamenti, C8P).

Titolo comune e titolo dipendente

Il titolo della collezione può essere costituito da un titolo comune e da un titolo dipendente. Il titolo dipendente può costituire titolo di sezione o di sottocollezione.

Una collezione si considera costituita da sezioni se il titolo comune a tutte le sezioni non si presenta mai da solo ma sempre insieme al titolo e alla designazione di una sezione (serie, sezione, parti, etc.); si considera costituita da una o più sottocollezioni se il titolo comune si presenta sia da solo sia insieme al titolo o alla designazione di una sottocollezione.

*Antologia romantica e classica. Antologia romantica
*Collectio omnium scriptorum Latinorum. Classis 14. Medici
*Collana historica. Anelli

Complemento del titolo

Il complemento del titolo relativo ad una collezione si riporta se è presente sulla fonte d’informazione prescritta quando è necessaria all’identificazione della collezione. Se scarsamente significativo si può omettere o, se prolisso, si può abbreviare, segnalandone l’abbreviazione con spazio, tre punti, spazio.

La prima parola del complemento del titolo ritenuto particolarmente significativo è preceduta da asterisco. Può trattarsi, per esempio, della forma estesa di un acronimo che costituisce il titolo della collezione.

Complementi che non compaiono nella stessa fonte da cui è desunto il titolo della collezione si trascurano o, quando è necessario riportarli, si racchiudono tra parentesi quadre.

Indicazione di responsabilità

L’indicazione di responsabilità, qualora presente, si riporta quando è necessaria all’identificazione della collezione o è parte integrante del titolo della collezione.

Indicazioni di responsabilità che non compaiono nella stessa fonte da cui è desunto il titolo della collezione, si trascurano o, quando è necessario, si riportano dopo la barra tra parentesi quadre.

Eventuali variazioni di responsabilità possono essere segnalate in area 7 in forma generica.

Nel caso di titoli identici e in presenza di titoli generici, per i quali non sia possibile riportare un’indicazione di responsabilità, si deve creare un accesso al titolo della collezione, seguito da una o più qualificazioni tra parentesi uncinate, p.es. il nome dell’editore o il formato (vedi Collegamenti, C8D).

*Parnaso italiano ovvero Raccolta de’ poeti classici italiani <Zatta, Antonio & figli>
*Parnaso italiano ovvero Raccolta de’ poeti classici italiani <Bernardi, Pietro>
*Ghirlanda spirituale. Fiori <in-12º>
*Ghirlanda spirituale. Fiori <in-4º>
Commento redazionale: La collezione avviata da Giolito, nel 1568, in-4º fu riproposta nello stesso anno in-12º; fra le due serie esistono delle differenze nella presentazione dei “Fiori”. Cfr. S. Bongi, Annali di Gabriel Giolito de’ Ferrari da Trino di Monferrato stampatore in Venezia, vol. 2, Roma 1895, p. 275-276

Per i legami con gli autori vedi Collegamenti, Titoli-Nomi.

Area della pubblicazione, produzione, distribuzione, etc.

Luogo ed editore

Si riportano in descrizione il luogo di pubblicazione e/o l’editore della prima o della risorsa su cui si basa la descrizione.

Se il luogo di pubblicazione e/o l’editore variano tra le risorse che fanno parte della stessa collezione, le variazioni si segnalano in area 7, in forma generica se sono numerose.

Per i legami con gli editori vedi Collegamenti, Titoli-Nomi.

Data

Si riportano, separati da un trattino senza spazio, l’anno della risorsa edita per prima e di quella edita per ultima.

Se la data iniziale e/o finale si ricava dal piano della collezione presente in una delle risorse edite nell’ambito della collezione o da fonti esterne se ne segnala la fonte in area 7.

Nel titolo comune di sezione e sottocollezione vanno riportati sempre gli elementi dell’area della pubblicazione.

Area delle note

Si segnalano informazioni sulla collezione relative, per esempio, alla numerazione, alle variazioni di responsabilità, alle fonti esterne utilizzate per descrivere la collezione ma non vanno date note del tipo “Descrizione basata su ...”.

. - La numerazione, se presente, appare nell’occhietto
. - Il piano della collezione si ricava da: Il terzo libro dell’opere burlesche di m. Francesco Berni ... parte seconda, Leida [i.e. Livorno], 1824, p. 255
. - L’indicazione di pubblicazione varia
. - La data di inizio si ricava dal catalogo editoriale:
. - In-12º
Commento redazionale: Si segnala il formato per distinguerla da altra collezione con titolo ed editore identici

Note

  1. Per le altre qualificazioni bibliografiche vedi Norme, cit., Codici di qualificazione bibliografica.