Guida antico/Descrizione/Capitolo generale/Oggetto
0B Prospetto della descrizione bibliografica | ► |
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0A Oggetto
La nuova Guida alla catalogazione del materiale antico in SBN è articolata in due sezioni, l’una attinente la descrizione bibliografica, l’altra gli strumenti funzionali alla catalogazione (Impronta, Formato, Segnature).
La sezione dedicata alla Descrizione bibliografica e informazioni sull’esemplare è suddivisa in diverse componenti che comprendono: istruzioni di carattere generale, aree ed elementi della descrizione bibliografica delle risorse monografiche antiche, approfondimenti sul trattamento di particolari aspetti attinenti il materiale antico (Risorse monografiche in più parti, Varianti, Risorse monografiche in più unità, Collezioni) e indicazioni concernenti le note d’esemplare (Informazioni relative all’esemplare).
A differenza della precedente Guida[1], per gli elementi descrittivi si è accolta la numerazione corrispondente alle aree descrittive dello standard ISBD.
Tuttavia nella descrizione delle risorse monografiche non sono presenti: l’area 0 (Area della forma del contenuto e del tipo di supporto) in quanto gestita in forma codificata, l’area 3 (Area specifica del materiale) non prevista per le risorse monografiche con contenuto testuale, l’area 6 (Area della serie e delle risorse monografiche multiparte) in quanto oggetto di una descrizione specifica, l’area 8 (Area dell’identificatore della risorsa e delle condizioni di disponibilità) in quanto gestita in un campo specifico.
Da questa logica si discosta quella adottata per le tematiche specifiche, cui si è dedicata una numerazione autonoma ed indipendente, più appropriata nella prospettiva di un utilizzo più agevole per le modalità di lavoro e la condivisione.
Le norme descrittive fanno riferimento al codice nazionale REICAT[2] e allo standard internazionale ISBD, edizione consolidata[3].
Si è tenuto conto, inoltre, delle scelte adottate dalla precedente edizione della Guida, quali l’abbandono della punteggiatura convenzionale nell’area del titolo e dell’indicazione di responsabilità e nell’area dell’edizione, e la diversa logica di presentazione dei dati nell’area della pubblicazione, dove la scansione in semiaree non è volta a individuare le distinte funzioni di editore e tipografo, ma a rappresentare l’effettiva dislocazione delle informazioni sulla risorsa.
Per gli esempi si è usufruito delle riproduzioni concesse da diverse Biblioteche che ringraziamo per la disponibilità[4].
Note
- ↑ Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, Guida alla catalogazione in SBN. Libro antico, Roma, ICCU, 1995.
- ↑ Regole italiane di catalogazione REICAT. A cura della Commissione permanente per la revisione delle regole italiane di catalogazione, Roma, ICCU, 2009.
- ↑ International Federation of Library Associations and Institutions, International Standard Bibliographic Description. Edizione consolidata, Edizione italiana a cura dell’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, Roma, ICCU, 2012.
- ↑ Si elencano di seguito: Biblioteca Angelica di Roma, Biblioteca civica Attilio Hortis di Trieste, Biblioteca civica Berio di Genova, Biblioteca Estense universitaria di Modena, Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna, Biblioteca giuridica Antonio Cicu di Bologna, Biblioteca nazionale centrale di Firenze, Biblioteca nazionale centrale di Roma, Biblioteca nazionale Marciana di Venezia, Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi di Bari, Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, Biblioteca Palatina di Parma, Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani di Matera, Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, Biblioteca statale Isontina di Gorizia, Biblioteca universitaria di Bologna, Biblioteca universitaria di Genova.