Reicat/Parte II/Capitolo 8/8.2/8.2.1

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8.2.2. Espressioni di una stessa opera e opere nuove connesse a opere preesistenti
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8.2.1. Definizione

Per espressione si intende la specifica forma intellettuale o artistica che un’opera ha assunto in una sua particolare realizzazione. In senso stretto si possono considerare espressioni distinte tutte le realizzazioni di un’opera che comportano differenze nel contenuto testuale (o musicale, visivo, etc.). Tuttavia, poiché differenze anche minime si riscontrano quasi sempre in pubblicazioni diverse, e con una certa frequenza anche in gruppi di esemplari appartenenti a una stessa edizione (p.es. nelle ristampe) o in singole copie, soprattutto nell’epoca della stampa artigianale, è opportuno considerare come espressioni distinte soltanto le realizzazioni o famiglie di realizzazioni affini, anche se non identiche, che sono praticamente e utilmente identificabili nel catalogo.

Possono essere identificate e distinte come espressioni diverse della stessa opera, di norma:

  1. le espressioni esplicitamente distinte nella pubblicazione stessa (p.es. dall’indicazione di edizione);
  2. le espressioni che possono essere distinte sulla base di caratteristiche evidenti della pubblicazione (p.es. la lingua del testo o la forma di realizzazione o rappresentazione);
  3. le espressioni stabilmente identificate nella letteratura secondaria (p.es. le principali versioni della Bibbia o le redazioni notoriamente diverse di opere classiche);
  4. le espressioni caratterizzate da altri elementi di notevole rilevanza per gli utenti e agevolmente determinabili (p.es. testi integrali e testi evidentemente non integrali, testi originali di provvedimenti legislativi e testi aggiornati o vigenti a una determinata data, bozze e versioni definitive di documenti).

Le espressioni che si ritiene opportuno distinguere sono identificate nel catalogo tramite appropriate aggiunte al titolo uniforme dell’opera (par. 9.0.4). Tuttavia, non è in genere opportuno ricorrere ad aggiunte al titolo uniforme se le informazioni sulle versioni dell’opera sono già registrate formalmente nelle descrizioni bibliografiche (nell’area dell’edizione o in altre aree), a meno che ciò non sia necessario per uniformità rispetto ad altre espressioni, distinte da aggiunte al titolo uniforme, o per ottenere un ordinamento o una presentazione più efficaci.