Reicat/Parte III/Capitolo 16/16.2/16.2.4
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16.2.4. Numeri nel nome di un ente
Se il nome dell’ente comprende un numero ordinale (o il suo equivalente in lettere o un elemento analogo) che lo identifica uniformemente rispetto ad altri enti dello stesso tipo o in successione tra loro, lo si riporta alla fine del nome, separato da una virgola[1]. Numeri romani e numeri ordinali, anche in lettere, si riportano come numeri arabi, seguiti da un punto.
Numeri che fanno parte del nome di un ente ma non indicano una serie o successione uniforme di enti dello stesso tipo si riportano come si presentano.
- Roma. Circoscrizione, 20.
- (il nome compare di solito come XX Circoscrizione)
- Italia. Armata, 5.
- Congresso mondiale delle biblioteche e di bibliografia, 1. <1929 ; Roma-Venezia>
- (il nome compare come Primo Congresso mondiale delle biblioteche e di bibliografia)
- ma
- Prima società stenografica italiana
- (nome assunto dall’ente, che non fa parte di una serie o sequenza numerata)
- Seconda università degli studi di Napoli
- < Università degli studi di Napoli, 2.
- (le università in Italia non hanno una numerazione stabilita, ma possono adottare qualsiasi denominazione; gli altri atenei napoletani non sono contraddistinti da numeri)
- Comitato nazionale per le celebrazioni del V centenario della morte di Girolamo Savonarola
- Società italiana di studi sul secolo XVIII
- Centro studi Roma-Europa 2000
- Commissione teologico-storica del grande giubileo dell’anno Duemila
Note
- ↑ Il segno di punteggiatura indicato, in mancanza di una convenzione internazionalmente accettata, non è prescrittivo. In alcuni sistemi il numero ordinale è presentato con lo stesso segno impiegato per le qualificazioni vere e proprie: p.es., nel Servizio bibliotecario nazionale, racchiuso tra parentesi uncinate ( < > ).