Reicat/Appendici/Appendice B

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Appendice A – Abbreviazioni e simboli Appendice C – Designazioni generiche del materiale
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Appendice B – Uso delle maiuscole e dei numerali

B1. Per le maiuscole si segue l’uso di ciascuna lingua, preferendo comunque le minuscole quando entrambe le forme sono accettabili. Salvo quando specificato diversamente non si tiene conto delle scelte grafiche delle pubblicazioni (cfr., per la descrizione bibliografica, il par. 2.5.2).

Si scrivono con l’iniziale maiuscola, salvo eventuali eccezioni indicate da norme specifiche:

  1. la prima parola di un’intestazione;
  2. la prima parola di un titolo (sia nei titoli uniformi che in quelli che compaiono nella descrizione, in qualsiasi posizione e anche all’interno di un altro titolo o di un elemento diverso);
  3. i nomi propri e le altre parole per le quali, nell’uso della lingua impiegata, sia richiesta la maiuscola;
  4. la prima parola dopo un punto che non sia usato come segno di abbreviazione;
  5. la prima parola di ogni area della descrizione bibliografica.

B2. In italiano si scrivono con l’iniziale maiuscola, in particolare:

  1. gli epiteti in un nome di persona (Alessandro Magno, Federico il Grande, Luigi il Santo, Aldo il Vecchio, etc.);
  2. i titoli o qualifiche di persone solo quando ne sostituiscono il nome (Relazione del Ministro della pubblica istruzione, Prolusione del Rettore, etc., ma Relazione del ministro della pubblica istruzione Luigi Rava) o in formule come Sua Santità o Sua Altezza Reale;
  3. la prima parola del nome di un ente (e di suoi organi, uffici, etc.), la parola successiva solo se è un sostantivo mentre la prima è un articolo, e di solito anche gli aggettivi derivati da nomi propri che identificano un’istituzione (Biblioteca Malatestiana, Biblioteca Labronica, Biblioteca universitaria Alessandrina, Museo Bodoniano, Galleria Sabauda, etc.); per sigle o acronimi vedi i par. 2.5.6 e 16.1.1.1 C;
  4. le parole Stato e Chiesa quando indicano le istituzioni civili e religiose;
  5. i nomi dei popoli (i Sumeri, i Franchi, i Tedeschi, etc.);
  6. nei nomi geografici, di solito, tutte le parole significative (Stati Uniti d’America, Unione Sovietica, Santa Margherita Ligure, Mar Tirreno, Isola d’Elba, Monte Bianco, etc., ma fiume Po), compresi gli aggettivi sostantivati che indicano un territorio (il Lombardo-Veneto, il Senese, il Napoletano, etc.);
  7. i nomi delle vie, piazze, etc., escluso il termine descrittivo iniziale (via del Corso, via delle Quattro Fontane, vico del Filo, piazza Maggiore, piazza San Giovanni, etc.);
  8. la prima parola dei nomi degli edifici o monumenti (Battistero, Palazzo ducale, Torre pendente, Arco di Tito, etc.);
  9. i nomi delle divinità o le espressioni che vi fanno riferimento (Giove, l’Altissimo, il Signore, l’Agnello di Dio, lo Spirito Santo, etc.) e le personificazioni (la Fama, la Morte, etc.);
  10. i nomi dei periodi e degli eventi storici (il Medioevo, l’Umanesimo, il Rinascimento, il Risorgimento, la Resistenza, la Rivoluzione francese, le Cinque Giornate di Milano, l’Unità, etc., ma non l’unità d’Italia) e i numeri che indicano un periodo di tempo (il Cinquecento, gli anni Trenta, il Sessantotto);
  11. i nomi delle festività o ricorrenze (Capodanno, l’Ascensione, il Primo Maggio, etc.).

La parola santo (o santa, etc.), anche puntata, si scrive minuscola quando accompagna l’indicazione della persona, ma non nei nomi delle località, edifici, istituti, etc. (Pieve Santo Stefano, Chiesa di San Francesco, Accademia nazionale di Santa Cecilia, etc.).

Si scrivono con la minuscola i nomi delle correnti politiche, letterarie, artistiche, filosofiche, etc. (socialismo, marxismo, romanticismo, verismo, positivismo, cubismo, etc.) e dei gruppi o movimenti che non costituiscono un’organizzazione identificata da un nome proprio (fascisti, anarchici, impressionisti, etc.).

B3. Per le lingue maggiormente rappresentate nelle biblioteche si segnalano i casi più frequenti in cui discordano dall’italiano:

  1. in latino si usa la maiuscola per gli aggettivi e gli avverbi derivati da nomi propri;
  2. in inglese si usa la maiuscola per tutte le parole significative (esclusi articoli, congiunzioni e preposizioni) nei nomi di enti e nelle denominazioni formali o convenzionali di documenti come le costituzioni e i trattati (Declaration of Independence, Bill of Rights, Universal Copyright Convention, etc.), per le espressioni Junior e Senior anche in forma abbreviata (p.es. Jr.), per i titoli che precedono un nome (Sir, Queen, President, Sister, Mr., Dr., etc.) e quelli di nobiltà (Duke, Earl, Baron, etc.), per gli aggettivi derivati da nomi propri (British, Italian, Roman, Hegelian, etc.), per i nomi dei giorni e dei mesi (ma non delle stagioni), per i nomi delle lingue;
  3. in tedesco si usa la maiuscola per tutti i sostantivi, per gli aggettivi derivati da nomi di persona e per quelli in -er derivati da nomi geografici[1].

B4. Particolari istruzioni riguardo ai numerali sono fornite per la descrizione bibliografica (vedi il par. 2.5.4 e le ulteriori indicazioni fornite per singole aree) e per altri elementi (intestazioni per le persone e gli enti, titoli uniformi).

I numeri si scrivono in cifre quando rappresentano date (ma per i secoli si usano i numeri romani) o elementi della descrizione (p.es. volumi o pagine). Salvo quando indicato diversamente si usano i numeri arabi; si preferisce la forma in lettere, però, se il numero è la prima parola di una nota (p.es. Tre colonne per pagina o Undici numeri l’anno) e per piccoli numeri che non indichino unità del materiale (p.es. Frontespizio su due pagine o Per due soprani, ma Legato in 2 volumi).

Numerazioni inclusive si indicano senza omettere nessuna cifra (p.es. 1968-1969, con entrambi gli anni con 4 cifre, o p. 1002-1034), salvo quando si debbano riportare come si presentano nella fonte.

Note

  1. Indicazioni per numerose lingue si possono trovare p.es. in C. G. Allen, A manual of European languages for librarians, London : Bowker, 1975, e nell’Appendice A delle Anglo-American cataloguing rules.