Norme musica non pubblicata/Capitolo 1/1.3.1

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1.3.2 Registrazioni sonore o audiovisive
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1.3.1 Musica notata

Una risorsa di musica notata scritta su un supporto fisico fruibile senza mediazione (p.es. un manoscritto musicale, una copia fotostatica, la stampa da file) può essere composta:

  1. in una sola (unica) unità, (risorsa omogenea) prodotta nello stesso tempo o in tempi successivi e contenente uno o più testi (risorsa miscellanea);
  2. in più unità separate ma prodotte insieme;
  3. in un’aggregazione di risorse diverse (risorsa composita). Un composito può anche contenere componenti pubblicate.

Una risorsa in una sola unità può essere costituita o corredata da parti o componenti materialmente staccate ma che non si considerano unità autonome (par. 1.3.1.1).

Per la musica notata in formato elettronico, vedi il par. 1.3.3.

1.3.1.1 Musica notata con parti non autonome

Exquisite-kfind.png Cfr. REICAT 1.4.1.

Una risorsa di musica notata in una sola unità (o una singola componente di una risorsa in più unità) è di solito costituita da un unico oggetto, ma:

  1. può essere costituita da parti materialmente staccate (p.es. un insieme di parti di una composizione per più strumenti o orchestra) che non sono destinate a essere diffuse o eseguite da sole e sono spesso prive di elementi d’identificazione autonomi (cfr. par. 4.5.0.5);
  2. può essere costituita da parti materialmente staccate redatte o prodotte in tempi successivi, ma destinate a essere tenute insieme, anch’esse in genere non intese a essere utilizzate da sole e prive di elementi d’identificazione autonomi (p.es. i raddoppi delle parti degli archi in una composizione orchestrale, redatti successivamente alle parti originali);
  3. può essere corredata da un contenitore staccato (p.es. scatola, busta, astuccio, custodia) o da componenti accessorie analoghe (p.es. una sopraccoperta o una fascetta);
  4. può essere corredata da allegati (p.es. il testo o un commento allegato a una partitura; cfr. par. 1.3.4).

1.3.1.2 Musica notata in più unità

Exquisite-kfind.png Cfr. REICAT 1.4.2.

Le singole componenti delle risorse di musica notata in più unità presentano caratteristiche che le rendono autonome ma:

  1. possono essere contraddistinte ognuna da un proprio titolo;
  2. possono presentare una numerazione (o lettere o altre designazioni);
  3. possono mancare di propri elementi di identificazione.

Le singole componenti possono contenere sezioni di una stessa opera (p.es. un’opera in più volumi), opere diverse (p.es. più arie o cantate) o componenti complementari (p.es. una partitura e uno spartito di una stessa opera), di pari importanza o comunque presentate o numerate su un piano di parità (cfr. par. 4.5.0.5). Possono avere propri titoli, responsabilità diverse o altri elementi d’identificazione specifici, che può essere necessario o opportuno registrare, e possono presentare forme varianti degli elementi d’identificazione.

La risorsa nel suo complesso o una o più componenti possono essere corredate da allegati (par. 1.3.4).

Per la descrizione delle risorse in più unità, vedi il cap. 5.

1.3.1.3 Risorse di musica notata omogenee e composite

1.3.1.3.1 Risorse omogenee

Per risorsa omogenea si intende una risorsa di musica notata ideata come singola unità (p.es. un manoscritto prodotto come singola unità codicologica). Una risorsa omogenea può essere stata scritta da una o più mani e può contenere una sola o più composizioni; in quest’ultimo caso si definisce miscellanea.

Per la descrizione delle risorse omogenee, vedi il cap. 4. Per la descrizione delle componenti contenute in una miscellanea, vedi il par. 5.6. Per la descrizione dei singoli elementi dei compositi, vedi il par. 5.4.2.

1.3.1.3.2 Risorse composite di musica notata[1]

Per risorsa composita (o eterogenea) si intende una risorsa di musica notata che costituisce sì un’unità fisica, in quanto dotata di un’unica legatura (o contenitore), ma in realtà è il risultato di più risorse intere o frammentarie prodotte individualmente e messe insieme in un’epoca successiva per motivi diversi.

Nell’ambito del composito si deve tener conto della differenza tra raccolta fattizia e raccolta organizzata, anche se non sempre palesemente evidente. Nel primo caso si tratta di materiale messo insieme per ragioni spesso non individuabili perché puramente esterne (p.es. formato, materia, lingua) o casuali. Nel secondo caso, più facilmente riscontrabile dal Settecento in poi, persone o enti culturali hanno raccolto materiale vario e a volte numeroso con un interesse, fine o criterio preciso (p.es. l’uniformità del mezzo di esecuzione o della destinazione liturgica).

1.3.1.3.3 Descrizione dei compositi fattizi

La descrizione di un composito fattizio prevede una registrazione bibliografica complessiva di tutti gli elementi esterni comuni. Oltre alla definizione della risorsa come composita e all’elaborazione di un titolo d’insieme, si definiscono gli elementi relativi alla designazione specifica ed estensione del materiale (cfr. par. 5.1) e si menziona, se noto, il nome del raccoglitore (persona o ente); si possono descrivere legatura e frammenti, mentre gli altri dati si riportano solo se sono comuni a tutti gli elementi (data di redazione, origine, altri particolari fisici, stato di conservazione, indicazioni di possesso, per i manoscritti carte palinseste e storia del manoscritto). Ogni unità del composito fattizio – che costituisce di per sé una risorsa omogenea – si descrive in una registrazione bibliografica separata, dove si segnalano le caratteristiche proprie di ciascun elemento, specificando gli estremi delle carte o pagine.

1.3.1.3.4 Descrizione dei compositi organizzati

Per la descrizione del composito organizzato è invece arduo fornire indicazioni precise. Esso, infatti, data la complessa e multiforme casistica, sfugge a definizioni ed esemplificazioni limitative; non è sempre facile, inoltre, individuarne le singole unità. In alcuni casi, pertanto, è più opportuno limitarsi a segnalare che esso è composto di più unità fisiche descrivendo tutti gli elementi in una sola registrazione bibliografica, evidenziando sempre il nome del raccoglitore, se individuabile. In altri casi ci si può invece comportare come per il composito fattizio. Si decide di volta in volta quale tipo di descrizione sia più adatto alla risorsa presa in esame, tenendo conto della natura delle composizioni e della maggiore o minore evidenza delle singole unità.

Note

  1. Cfr. Guida, pp. 18-20. Per le indicazioni relative alla composizione materiale, cfr. par. 4.5